È un’uva molto rara nel territorio di Reggio Emilia dove è presente almeno dalla fine del XVIII secolo.
Dalla Fossa (1811) cita infatti le Dolciole tra le varietà ad uva nera che reputa, come altre variettà (Ferraresi, Nigrare, Nigriselle, Schiochette, Covre, Rossare) molto produttive, ma non soddisfacenti dal punto di vista qualitativo, proponendone la sostituzione. In seguito, non sono reperibili ulteriori citazioni, mentre un vitigno omonimo ad uva bianca compare nell'elenco delle uve reggiane di Bertozzi (1840), nella versione dialettale Dolzola, e viene inserito nella piattaforma dialettale descritta da Franceschini e Premuda (1922).