Note storiche
L’origine del Trebbiano Modenese non è conosciuta. Nel territorio modenese sono coltivati da secoli diversi Trebbiani, che venivano citati già nel seicento.
Nel 1751, Caula riportava la descrizione di due Trebbiani: Trebbiana o Terbiana, che definiva ‘la regina delle uve’ , e la Trebbianina o Trebbianella, simili alla precedente, m con ‘grana più minute e rare’ (in Maini, 1851).
Aggazzotti nel 1867 descrive tre Trebbiani presenti nella sua collezione di Colombaro di Formigine, e ne riporta i sinonimi: Trebbiana (Tribbiano, Terbiano bianco comune), Trebbianina comune (Tribbiano piccolo), Trebbiana di Spagna (Trebbiana romana). Parlando della Trebbiana, dice che è uva comunissima nelle colline modenesi, e termina dicendo che se ne conoscono più varietà: Trebbiana romana, Trebbiana fiorentina, Trebbiana di Spagna, Trebbiana rossa, Trebbianina, Trebbianella, ecc.., delineando in questo modo una diversità e una affinità tra i Trebbiani coltivati localmente.
Nel 1839 Gallesio, nei suoi viaggi, visitando l’Emilia parla distintamente della Terbiana e della Terbianella, che trova a Reggio Emilia, e del Trebbiano di Spagna, che vede a Nonantola, nella villa del conte Salimbeni, e nelle terre dell’Aggazzotti, con la Terbiana comune.
Lodovico Malavasi (1879)parla del Trebbiano di Spagna come di una varietà di recente introduzione.
Casali (1915) sembra confermare, citandoli nel suo elenco dei nomi di piante nel dialetto reggiano, la presenza di tre diversi Trebbiani nei territori di Reggio Emilia e Modena agli inizi del ‘900: Óva terbiân (Trebbiano bianco), Óva terbiân ėd Módna (Trebbianino o Trebbiano piccolo), Óva terbianch (Trebbiano comune bianco).
Confrontando queste informazioni, sembrerebbe che il nome Trebbianina o Trebbianino sia da attribuire più all’attuale Trebbiano Modenese che non al Trebbiano di Spagna.
Diffusione e variabilità
Il Trebbiano Modenese è coltivato soprattutto nelle aree collinari e pedecollinari della provincia di Modena, dove, con 264 ha, occupa circa il 3.5% della superficie vitata.
Usi
Il vino di Trebbiano Modenese ha alto grado alcolico, buona acidità e buon contenuto di polifenoli, che lo rendono ben strutturato e con buona serbevolezza; ha colore brillante, aromi floreali e fruttati, freschi anche a maturazione avanzata, molto strutturati e persistenti al gusto (Melotti et al., 2013).
Entra nel vino DOC Modena o di Modena, in Emilia Romagna, e negli IGT Bianco di Castelfranco Emilia, Emilia o dell’Emilia, Forlì, Ravenna, Rubicone e Terre di Veleja, in Emilia Romagna, e Osco e Rotae, nel Molise.
E utilizzato per la produzione dell’aceto balsamico.