La prima descrizione che pare riferirsi chiaramente a questo vitigno è quella stilata dal Bramieri (1793) per il “Fruttano di San Secondo, detto anche uva parmigiana”. Le brevi descrizioni di vitigni di nome Crova o Crovarino (nomi utilizzati nel Bobbiese per questa e per altre varietà ad acino di forma ellissoidale) stilate dal Bramieri stesso e da altri autori, non permettono di capire a quale vitigno siano riferite.
Sempre a questa varietà si riferisce invece la descrizione della Parmesana fatta da Comolli (1813) per la zona del lago di Como, così come quella delle uve Pignolone (sinonimo Parmigiana) presentate alla ‘Mostra d’uve tenuta in Como nell’ottobre 1880’ (Bianchi e Nessi, 1881). Il nome Parmigiana era peraltro già utilizzato anche nelle valli dell’Appennino settentrionale a quanto riferisce Giulietti (1884) nelle note inviategli dal cav. Giacobone di Varzi: “La crova piacentina, detta anche da noi parmigiana, è molto più fina e matura meglio del croà”.
Quest’uva corrisponde probabilmente anche alla Brugnera descritta per il Bresciano da Villa e collaboratori (1997) ma, contrariamente a quanto affermano questi autori, non è sinonimo della Fortana.