Parmesana: informazioni generali

informazioni generali gestite da Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante - CNR
come citare questa fonte Raimondi S., Ruffa P., Schneider A., 2019. Parmesana. In: Italian Vitis Database, www.vitisdb.it, ISSN 2282-006X
ringraziamenti Regione Piemonte
informazioni botaniche
nome
Parmesana
tipo di origine
spontanea
specie
non disponibile
gruppo di varietà
Neutre
genere
non disponibile
sottospecie
non disponibile
vitigno da
vino
codice
IVD-var_472
registrazione
iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Viti
no
sinonimi
sinonimi accertati (3)
sinonimi accertati dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
denominazioni errate (1)
denominazioni errate indicate dall'Istituzione che compare con eventuale supporto bibliografico
cloni omologati
immagini
  • germoglio
    germoglio
  • foglia
    foglia
  • grappolo
    grappolo
Riferimenti storici

La prima descrizione che pare riferirsi chiaramente a questo vitigno è quella stilata dal Bramieri (1793) per il “Fruttano di San Secondo, detto anche uva parmigiana”. Le brevi descrizioni di vitigni di nome Crova o Crovarino (nomi utilizzati nel Bobbiese per questa e per altre varietà ad acino di forma ellissoidale) stilate dal Bramieri stesso e da altri autori, non permettono di capire a quale vitigno siano riferite.

Sempre a questa varietà si riferisce invece la descrizione della Parmesana fatta da Comolli (1813) per la zona del lago di Como, così come quella delle uve Pignolone (sinonimo Parmigiana) presentate alla ‘Mostra d’uve tenuta in Como nell’ottobre 1880’ (Bianchi e Nessi, 1881). Il nome Parmigiana era peraltro già utilizzato anche nelle valli dell’Appennino settentrionale a quanto riferisce Giulietti (1884) nelle note inviategli dal cav. Giacobone di Varzi: “La crova piacentina, detta anche da noi parmigiana, è molto più fina e matura meglio del croà”.

Quest’uva corrisponde probabilmente anche alla Brugnera descritta per il Bresciano da Villa e collaboratori (1997) ma, contrariamente a quanto affermano questi autori, non è sinonimo della Fortana.

diffusione & variabilità

La Parmesana risulta diffusa in un’area piuttosto ampia che comprende le sponde del lago di Como, il Bresciano (dove è detta Brugnera), e tutta l’area dell’Appennino settentrionale dal  Tortonese al Reggiano (comprendendo Oltrepò pavese, Bobbiese e, probabilmente l’alta collina parmense) e fino al nord della Toscana. In realtà l’ampia diffusione geografica storica si è oggi ridotta a poche piante o pochi filari sopravvissuti nei vigneti più vecchi delle citate zone, testimoniando comunque un’estesa coltivazione nel passato.

utilizzazione tecnologica

La Parmesana è essenzialmente un’uva da vino in grado di fornire produzioni abbondanti. Il giudizio sulla qualità delle sue uve e dei vini varia molto a seconda degli autori e delle condizioni in cui essa è o era coltivata. In luoghi fertili o freschi, infatti, la sua produttività sembra esprimersi a discapito della qualità.

bibliografia (5)
autori anno titolo rivista citazione
Bianchi L., Nessi A. 1881 Mostra d’uve tenuta in Como nell’ottobre 1880 (Anno II). In: Bollettino ampelografico, fasc. XV. Morano, Napoli.
Bramieri G. 1793 Transunto delle risposte ai quesiti della Società patriotica di Milano intorno alla coltivazione delle viti per l'anno 1788. In: Atti della Società Patriotica di Milano, Volume III. Nell'Imperial Monistero di S. Ambrogio Maggiore, Milano.
Comolli L. 1813 Memoria quarta sull’agricoltura del Dipartimento del Lario... Della coltivazione della vite, e del vino. In: Filippo Re, Annali dell’agricoltura del Regno d’Italia, tomo XVIII. Silvestri, Milano.
Giulietti C. 1884 Bollettino ampelografico, fasc. XVIII Numero monografico dedicato alla provincia di Pavia. Roma.
Villa P., Milesi O., Scienza A. 1997 Vecchi vitigni bresciani CCIAA di Brescia
aggiornamento 02/03/2020 19:09:15 (4 anni fa)