“Ed il Zibibo nero è rotondo, dieci linee di diametro, è dolce al gusto, però fa il vino dolce e spiritoso, ha capi grandi; foglie maggiori del bianco, gemme a media distanza e due vinacce; matura all’ordinario e ne dà in buona dose. In Randazzo si fa grossa quasi più del doppio, confondendosi colla moscadella nera, e potasi stretta. Non così in Paternò, dove suol essere di cattiva qualità” cosi il Geremia (1834) ne descriveva le qualità. Il Bollettino Ampelografico, 1882 segnala la presenza dello Zibibbo nero nelle campagne di diversi comuni della provincia di Palermo: Campofiorito, Isnello, Petralia Sottana, Prizzi, Ustica. Recenti indagini molecolari hanno permesso di definire l’origine di questo vitigno, che risulta essere una mutazione a bacca nera del più noto Moscato di Alessandria (Carimi et al., 2010), comunemente conosciuto in Sicilia come Zibibbo.